8 MARZO: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLA DONNA O FESTA DELLA DONNA?

Vi ricordate che ricorrenza si festeggia l’8 marzo? Per tutti “La Festa della Donna”. Ma è proprio corretto chiamarla così? Sono in pochi a sapere che dietro la superficie (ma anche superficialità) della festa si nasconde qualcosa di molto più profondo, ovvero la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. Ed allora festeggiamo, ma anche, e soprattutto, riflettiamo!

Se oggi, in molta parte del mondo, le ragazze possono indossare pantaloni, andare a scuola, votare, lavorare ed essere indipendenti, è proprio grazie alle ribellioni che alcune donne del passato hanno portato avanti per spezzare i modelli sociali e culturali in cui non si riconoscevano.

Ed allora l’8 marzo diviene il momento per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche, purtroppo, le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.

Perché è stata istituita questa ricorrenza?

Già dall’inizio del XIX secolo le donne di molti paesi iniziarono a lottare contro lo sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie (sia per quanto riguardava il basso salario che per l’orario di lavoro), contro le discriminazioni sessuali e per ottenere il diritto di voto. 

Le donne, specialmente quelle appartenenti al partito socialista, sia negli Stati Uniti che in altri paesi, iniziarono a lottare con tutte le loro forze, organizzando diverse manifestazioni per ottenere il diritto di voto . A New York, già nel 1910, fu istituito il Woman’s Day. Così, anche in altri paesi, si decise di istituire la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna e il 16 dicembre 1977 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno come la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale.

In questo modo l’Assemblea delle Nazioni Unite iniziò a riconoscere il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe la necessità di porre fine ad ogni discriminazione e di assicurare alle donne una partecipazione paritaria alla vita civile e sociale del loro paese.

Non so se siete curiosi anche voi, ma io lo sono tanto e, alla ricerca di notizie per scrivere questo articolo…

Ho scoperto che dopo la Seconda Guerra Mondiale cominciarono a circolare fantasiose versioni sulle origini di questa ricorrenza, versioni secondo le quali l’8 marzo ricorderebbe la morte di centinaia di operaie in un incendio avvenuto nel 1908, a New York, in una fabbrica di camicie. La suddetta fabbrica pare non sia mai esistita e, probabilmente, la tragedia si sarebbe in realtà verificata (sempre a New York) il 25 marzo del 1911, quando, nella fabbrica Triangle, morirono 146 lavoratori tra cui 123 donne, in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica.

Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta del XX secolo abbiano dimostrato l’erroneità di alcune ricostruzioni, come quella sopra riportata, le stesse vengono ancora oggi ancora diffuse sia dai mass media che dai social network.

Perché l’8 marzo?

L’8 marzo 1917 tantissime donne manifestarono a San Pietroburgo contro la guerra: fu così che la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia» e la decisione fu seguita da molti paesi dopo l’istituzione della ricorrenza da parte dell’ONU.

In Italia invece la Giornata Internazionale della Donna fu celebrata per la prima volta soltanto nel 1922.

Perché la mimosa?

Ogni anno in inverno c’è sempre un fiore che rompe con i suoi colori il grigiore della stagione e fa venire l’allergia…

La mimosa, meravigliosa pianta dall’acceso colore giallo e l’inconfondibile profumo, è il simbolo della Festa della Donna perché è associata a forza e femminilità. Il vero significato del nome mimosa sembra fare proprio riferimento alla personalità femminile: candore non bianco.

Certamente il suo significato di forza e femminilità può indicare il carattere femminile, così come la morbidezza e la delicatezza dei suoi fiori. Però esiste un momento storico in cui la pianta è diventato il simbolo della Giornata internazionale dei diritti donna: nel 1946 le donne dell’UDI (Unione Donne Italiane), cercavano un fiore per celebrare la prima Festa della Donna dopo la seconda guerra mondiale. Fu così scelta la mimosa perché era uno dei primi fiori a sbocciare a inizio marzo e aveva il vantaggio di essere poco costosa!

SIAMO DONNE… OLTRE LE GAMBE C’E’ DI PIU’….

Greta Feroni

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