Nel corso del primo quadrimestre io e la mia classe abbiamo assistito alla proiezione di un film che mi ha molto colpito e che mi ha fatto conoscere un’altra parte del mondo.
Grazie all’Associazione Balafon, che da tanti anni a Bari si occupa di intercultura attraverso il cinema, ho potuto vedere Kaaka Muttai (titolo originale del film), prodotto in India nel 2014 dal regista indiano M. Manikandan.
Il titolo, che tradotto significa Uova di corvo, è legato ad un’abitudine dei due bambini protagonisti del film: essi, che si fanno chiamare Grande Uovo di Corvo e Piccolo Uovo di Corvo, sottraggono le uova dai nidi dei corvi nella baraccopoli indiana in cui vivono e se ne nutrono di nascosto alla madre e alla nonna. Il loro papà è in prigione e vivono nella povertà assoluta. La loro vita viene improvvisamente stravolta dall’apertura di una pizzeria proprio nel luogo in cui
solitamente giocano, oltre che dall’arrivo in casa di una televisione che pubblicizza la bontà della pizza.
Essi vorrebbero tanto assaggiare questa squisitezza della cucina occidentale, ma non possono permettersi di comprarne una, così chiedono aiuto ad un loro amico “che conta” e recuperano soldi
rubando del carbone. Nonostante il denaro raccolto, però, non vengono ammessi alla pizzeria perché vestiti di stracci. Decidono allora di recuperare altri soldi per comprarsi dei vestiti decenti.
Nel frattempo la nonna, per accontentarli, prova a preparare una pizza in casa, ma i ragazzi la deridono perché non è filante come quella della pubblicità. Dopo essere riusciti a trovare dei vestiti nuovi, Grande Uovo di Corvo e Piccolo Uovo di Corvo ritornano in pizzeria, dove però non solo non vengono accettati, ma vengono addirittura maltrattati. Per loro fortuna, tuttavia, il maltrattamento viene ripreso da un video e i proprietari della pizzeria, per evitare di essere denunciati e pagare una multa, offrono loro libero accesso alla pizzeria e pizza gratis per sempre.
Finalmente i due ragazzini riescono ad assaggiare la tanto desiderata pizza, ma ne rimangono molto delusi: la trovano troppo lontana dalle loro aspettative e pensano che, alla fine, era molto meglio quella preparata dalla loro adorata nonna, che nel frattempo è volata via in cielo.
Questo film mi ha fatto riflettere sul fatto che alcuni paesi, come appunto l’India, sono afflitti dalle disparità economiche e dalle discriminazioni sociali: una parte della popolazione è ricchissima e l’altra è poverissima e per quest’ultima anche andare a scuola non è un diritto garantito, laddove prevalgono le esigenze della famiglia (come in questo caso guadagnare per fare uscire il papà di prigione).
Inoltre ho pensato a come gli uomini siano sempre attratti da ciò che non hanno, anche se molto lontano dalla loro cultura, e a come spesso rimangano delusi proprio nel momento in cui riescono ad ottenerlo. Dovremmo piuttosto imparare ad apprezzare ciò che abbiamo e a goderne ogni giorno.