Se vi chiedessero cos’è la Red Bull quasi sicuramente la maggior parte di voi risponderebbe che si tratta di una bibita. Beh, la risposta sarebbe non del tutto sbagliata ma almeno incompleta, perché la Red Bull è “anche” una bibita, ma non è “soltanto” una bibita.
Ma andiamo per gradi: la Red Bull è nata nel 1984 a Salisburgo, in Austria, come azienda produttrice di bevande energetiche; con il tempo è cresciuta, tanto che attualmente conta più di 12000 dipendenti, e ha cominciato a sponsorizzare svariati eventi sportivi diventando addirittura proprietaria di diversi team di automobilismo e motociclismo e di diverse squadre di calcio.
Ed è proprio della sua enorme influenza in quest’ultimo settore che voglio parlarvi.
In campo calcistico la Red Bull ha raggiunto grandi progressi. Le squadre che ha comprato e trasformato sono il RB Lepizig (GERMANIA), il RB Bragantino (BRASILE), il RB Brazil (BRASILE), il FC REDBULL SALZBURG (AUSTRIA), il RB NEW YORK (STATI UNITI) e il RB Liefering (AUSTRIA).
Come si può notare in tutti i nomi delle squadre c’è la scritta Red Bull, una delle tante condizioni che le società calcistiche acquistate devono rispettare quando diventano di proprietà del marchio.
La squadra che ha ottenuto i migliori risultati sia sportivi sia economici è stata senza dubbio il RB Lepizig o RB Lipsia, che è stata comprata nel 2009 ed è dovuta ripartire dalla quinta divisione tedesca (da noi in Italia chiamata “Eccellenza”), arrivando tuttavia alla qualificazione nella “fase a gironi” della Champions League in soli 8 anni. L’obiettivo economico della Red Bull è stato soprattutto quello di investire sui giovani talenti del ‘vivaio’ per poi cederli a cifre dignitose: pensate, per esempio, a Timo Werner, grande talento tedesco, che fino al 2020 ha giocato per il RB Lipsia ed è stato il miglior marcatore della squadra con 95 reti, per poi essere venduto per 64
milioni al Chelsea (anche se adesso con i Blues sta deludendo molto le aspettative).
Un altro esempio può essere quello di un certo Erling Haaland, che nel 2019 giocava nel FC RED BULL SALZBURG e che in quella stagione ha segnato una valanga di gol: in seguito è stato venduto al Borussia Dortmund per 45 milioni di euro. Al contrario di Werner , Haaland ha segnato 5 gol nella partita d’esordio con il Dortmund e ultimamente ha realizzato 56 gol in 57 partite con il club tedesco; tra qualche anno sarà sicuramente il giocatore più forte al mondo e il suo valore attuale di mercato è di 150 milioni di euro.
Abbiamo detto che, quando una società calcistica viene comprata dalla Red Bull, deve sottostare a certe condizioni e accettare certi cambiamenti. Oltre all’aggiunta della sigla RB nel nome, le altre modifiche sono:
IL LOGO
I COLORI della squadra (che diventano bianco, rosso e giallo anche se non erano quelli tipici della squadra).
LA MAGLIA
LO STADIO (per esempio lo stadio dell’RB Lipsia è diventato la Red Bull Arena).
IL BUDGET FINANZIARIO
I primi quattro cambiamenti costituiscono degli enormi svantaggi: cambiare l’immagine, i caratteri formali di una squadra, quelli in cui tutti i tifosi si riconoscono, è come interrompere un percorso comune che nel tempo ha determinato il reciproco riconoscimento dei tifosi, l’idea comune, la storia
comune della squadra. Non a caso per molte società comprate dalla RED BULL ci sono state contestazioni da parte dei tifosi, soprattutto del RB Lipsia. Anche se poi ci sono squadre che sono grate alla RED BULL per essere state salvate dalla rovina: il FC RED BULL Salzburg, per esempio, si trovava sull’orlo del fallimento ma, dopo essere stata acquistata dalla Red Bull, si è ripresa e negli ultimi anni sta vincendo con continuità nel campionato austriaco.
Il quinto cambiamento è un vantaggio importante per le società, perché la Red Bull è una grande azienda e ha molti capitali: da una parte investe un patrimonio per le sue squadre per farle crescere, dall’altra ne riceve un ritorno moltiplicato in pubblicità, perché il calcio è lo sport più seguito e amato nel mondo; la diffusione della sua immagine, oltre quella nota della bevanda energetica, ha come conseguenza l’incremento di consumatori, di entrate, di orizzonti commerciali, di nuovi progetti di investimento.
Tuttavia nell’attività della Red Bull ci sono luci e ombre. Basti pensare che non solo i tifosi del RB Lipsia hanno contestano la Red Bull, ma lo hanno fatto e continuano a farlo anche tutti gli altri tifosi tedeschi, che odiano il RB Lipsia, poiché lo accusano di essere salito ai massini livelli non per i propri meriti ma soltanto grazie ai capitali in esso investiti.
Addirittura il 18 gennaio del 2020 la Union Berlino, che aveva appuntamento in una trasferta alla Red Bull Arena, ha organizzato una marcia funebre contro il RB Lipsia. In quel momento, infatti, l’RB Lipsia era capolista in Bundesliga (la massima serie tedesca) e i tifosi berlinesi non volevano che il Lipsia fosse primo in classifica: per questo andarono da Berlino a Lipsia come in una marcia funebre e innalzando striscioni che riportavano la scritta “Il calcio sta morendo a Lipsia”.
E ancora, il 13 maggio 2021 a Berlino tutti i tifosi della Germania, tranne quelli del Lipsia, hanno esultato per la vittoria del Dortmund come se ciascuna delle proprie squadre avesse vinto il massimo trofeo del campionato tedesco. Come mai? Perché il Dortmund ha sbaragliato il Lipsia per 4 a 1. Ciò vuol dire che il RB Lipsia, dalla sua fondazione a oggi, non ha vinto nessun titolo a livello nazionale, con grande gioia della maggior parte dei tedeschi, convinti che il calcio “vero” che non muore mai.
Tifare per una squadra che ha raggiunto alti livelli solo con i soldi, dunque, non è soddisfacente e addirittura può renderti emarginato; infatti, intelligentemente e strategicamente, la Red Bull compra società che sono a rischio fallimento, o di basso livello, o con una tifoseria poco calda.
Nonostante gli ingenti capitali messi a disposizione, non tutti i progetti della Red Bull nel calcio sono andati a buon fine, come nel caso un del Red Bull Ghana, con sede a Sogakope.
Il club ghanese è stato fondato dalla Red Bull nel 2008 ed è stato abolito già nel 2014.
L’obiettivo della Red Bull era quello di sviluppare un potenziale calcistico in Ghana contando sulle accademie, quindi sui giovani. I risultati non sono stati eccelsi, né economicamente, né sportivamente, perché la squadra non possedeva una buona accademia nè veri talenti.
Perciò, nel 2014 la Red Bull ha sciolto il club, che si è fuso con il Feyenoord Ghana per formare l’attuale West African Football Academy SC.
Stefano Tedesco Quartulli