La cooperativa “Nuovo Fantarca” ha messo a disposizione delle scuole dei film o docufilm su varie tematiche di attualità, tra cui anche il problema delle donne in Afghanistan.
La regista e sceneggiatrice Carol Dysinger ha realizzato un documentario dopo diversi anni di esperienza lavorativa proprio in Afghanistan, affermando che non è andata lì solo per immortalare i momenti di guerra e dare al mondo la consueta immagine di un luogo cupo e triste, dove le donne sono rassegnate al loro destino di sottomissione imposto dal governo dei talebani; il suo obiettivo è stato soprattutto quello di riscattare questo paese ed il suo popolo, offrendo un’immagine di bellezza.
L’autrice ha voluto mettere in luce il potenziale delle donne e delle bambine afghane, dimostrando quanta gioiosità e determinazione esse sono in grado di esprimere, quando viene offerta loro la possibilità di farlo. Per questo la regista definisce il suo docu-film “una lettera d’amore” verso l’Afghanistan un film che riscatta il popolo afghano e soprattutto le donne.
Trama
Nel 2018, a Kabul, si apre un’organizzazione senza scopo
di lucro, dove le bambine della città imparano ad andare
sullo skateboard e viene offerta loro anche l’occasione di imparare alcune materie scolastiche, cose che la società afghana non permette. Durante il documentario vengono esaltati i valori del coraggio e della voglia di imparare, espressi attraverso alcune metafore legate alla pratica dello skateboard: cadere per poi rialzarsi più forti di prima. Vengono messi in rilievo anche i desideri che le bambine esprimono ( libertà, possibilità di affermarsi e di fare ciò che spesso le loro madri non hanno potuto). Questo docu-film del 2018, realizzato prima che i talebani riprendessero per la seconda volta il potere (2021) voleva essere un augurio che un giorno nonostante le difficoltà del paese, le donne sarebbero riuscite a raggiungere il loro obbiettivo nella vita.
Nicole Ida Nitti
Gabriele Troccoli